Occupandoci principalmente di aziende che lavorano a livello turistico, tutti i giorni, la domanda principale è: Cosa accadrà dopo questa emergenza? Che ne sarà di noi?
Queste domande sorgono in maniera spontanea e ogni volta la preoccupazione cresce a livello esponenziale, dato che uno dei settori più colpiti è sicuramente quello ricettivo, alberghiero, dove le entrate sono ridotte a zero. In questo mese abbiamo imparato a cavarcela e a fare della comunicazione un punto cardine, ma cosa accadrà dopo questa quarantena? Le persone avranno veramente voglia di reimmergersi nel mondo esterno e soprattutto di continuare gli amati viaggi e le gite fuori porta?
Lo abbiamo chiesto a Martina Pugno, copywriter e creatrice di contenuti per il web e per la carta, che aiuta professionisti e aziende a costruire relazioni con il proprio target online. È cofondatrice di Anduma Monferrato, un progetto volto a scoprire le bellezze del Monferrato e ciò che lo circonda.
Martina, con la sua voglia di comunicare il territorio in cui è nata, ci è sembrata la più adatta a rispondere a questi quesiti!
Alla domanda: Quanto sarà importante la comunicazione del territorio dopo l’emergenza?
Martina risponde:
“Per rispondere è necessario partire da una considerazione: il “dopo Coronavirus” lo si può costruire soltanto a partire da oggi. Non tra un mese, non domani: qui e ora.
Questo vale per tutti i settori e in particolar modo per il turismo, che non è soltanto uno dei più colpiti in assoluto dall’emergenza, ma a mio avviso è anche uno dei mercati che, quando si riprenderà, sarà completamente diverso da come eravamo abituati a conoscerlo.
Per lungo tempo il turista da sedurre non potrà più essere quello che arriva dall’altra parte del mondo: gli spostamenti, oggi azzerati, domani saranno a breve distanza. Cambierà l’interlocutore per tutti gli operatori del mondo dell’hospitality e del turismo, da chi vende esperienze a chi vende tipicità locali.
Tutte queste realtà dovranno saper risultare attrattive per persone che provengono da poco distante o che già vivono sul territorio e che saranno desiderose di riscoprirlo, o forse perfino di scoprire casa propria per la prima volta.
Attendere il ritorno alla normalità per iniziare a coltivare una relazione con questo nuovo target è un errore: queste persone sono già qui, sono iperconnesse (Facebook in questi giorni di quarantena ha registrato un +70% sulle sue app) e sono già in cerca di svago, rassicurazioni e intrattenimento.
È questo il momento di costruire una relazione, instaurando un dialogo che ora deve superare il messaggio ormai trito del “torneremo a fare, torneremo a vedere”.
Occorre sforzarsi di capire quali esperienze possiamo offrire all’utente oggi, in che modo far positivamente parte delle sue giornate, come costruire un legame con la nostra attività e con il nostro territorio, che si trasformerà in futuro in esperienze scelte e vissute dal vivo.
Anduma!, il progetto che ho creato circa un anno fa insieme al mio compagno per la promozione territoriale del Monferrato e delle realtà locali che ne accrescono il valore, si fonda proprio sul marketing territoriale e sta restituendo una fotografia molto chiara di questa evoluzione del comparto turistico.
Prima dell’emergenza, gli articoli più apprezzati del portale erano gli itinerari a piedi creati da noi.
Anziché proseguire nella condivisione di questo tipo di contenuto, ribadendo semplicemente il desiderio di poter tornare presto a camminare o a visitare borghi e città, abbiamo scelto di far evolvere i canali offrendo ebook gratuiti e contenuti web e social che potessero da una parte continuare a mantenere vivo l’interesse nei confronti del territorio, ma dall’altra che potessero essere fruiti creando una piacevole esperienza nell’immediato, anche senza che da essi scaturisse la necessità di visitare i luoghi citati.
Stiamo quindi concentrando la comunicazione su curiosità, intrattenimento, leggende e tradizioni, offrendo ai nostri lettori contenuti che possano regalare piacevoli momenti di svago in questi giorni e che, in seconda battuta, possano essere da stimolo per gite future, sia per chi arriva dalle regioni limitrofe d’Italia, sia per chi è già del territorio ma – come spesso capita – non conosce molte delle sue bellezze e particolarità.
Il buon esito di questa strategia si deduce dai lunghi tempi di lettura sul sito e dalle interazioni dei lettori, che ci scrivono non soltanto per chiederci informazioni, ma perfino per chiederci di parlare delle loro zone e raccontarci peculiarità: segno che vi è un amore per il territorio, un desiderio di scoprirlo o riscoprirlo e il piacere di farlo attraverso il nostro portale.
Questi sono i risultati ai quali, a mio avviso, le aziende del settore turistico dovrebbero puntare nel breve termine, come solida base sulla quale continuare a costruire il futuro non appena lo potremo accogliere.”
Grazie Martina, qui potete trovare il suo contatto!
Potete trovare le risposte a tutte le domande che ci siamo poste per contrastare l’emergenza e per sottolineare l’importanza della comunicazione QUI